Peste suina e Parco del Ticino: le precauzioni per residenti e fruitori del parco
Come precisato dal Ministero della Salute, questa malattia non è trasmissibile all’uomo né attraverso il contatto diretto con animali malati
Per prevenire e evitare la diffusione della pesta suina nel Parco del Ticino sono diverse le misure previste dall'ordinanza regionale che dovranno seguire anche residenti e fruitori dell'area naturale.
Peste suina e Parco del Ticino: le regole da seguire
A seguito del ritrovamento di alcune carcasse di cinghiale affetti da Peste Suina Africana, su richiesta di DG Welfare di Regione Lombardia, l'ente Parco del Ticino ha provveduto a pubblicare le misure di biosicurezza per continuare a fruire del territorio del Parco senza rischiare di contribuire a diffondere il virus. Come precisato dal Ministero della Salute, questa malattia non è trasmissibile all’uomo né attraverso il contatto diretto con animali malati, né tramite alimenti di origine suina. L’uomo può però essere veicolo di trasmissione del virus attraverso la contaminazione di veicoli, indumenti, attrezzature, cibo di origine o contenente carne suina, anche stagionata.
https://ente.parcoticino.it/wp-content/uploads/2023/10/OPGR-28-del-6-6-2023-.pdf
Dove è prevista l'applicazione dell'ordinanza
I Comuni del Parco del Ticino in cui è prevista l’applicazione di tali misure di biosicurezza sono i seguenti: Abbiategrasso, Bereguardo, Besate, Borgo San Siro, Carbonara Ticino, Cassolnovo, Gambolò, Garlasco, Gropello Cairoli, Linarolo, Morimondo, Motta Visconti, Ozzero, Pavia, San Martino Siccomario, Torre d’Isola, Travacò Siccomario, Valle Salimbene, Vigevano, Villanova d’Ardenghi, Zerbolò.