Magenta

Giallo sui cartelli all'area cani

Due fogli per segnalare polpette avvelenate, nessuno però ha visto i bocconi incriminati e chi ha posizionato i fogli, nemmeno i più assidui frequentatori

Giallo sui cartelli all'area cani
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Giallo all’area cani della zona sud a Magenta. Domenica scorsa all’esterno del cancello d’ingresso sono stati appesi due cartelli scritti a mano, uno dei quali diceva: «Attenzione! Ci sono polpette per cani con pesticidi», mentre l’altro inveiva in maniera pesante contro un ipotetico autore del rilascio dei bocconi avvelenati. Subito si è attivato il tam tam tra i frequentatori dell’area. Pare che nessun animale sia stato avvelenato e che nessun boccone sia stato avvistato all’interno del recinto, ma rimane il mistero su chi ha affisso i cartelli e perché.

Giallo sui cartelli all'area cani

Alice Lorenzutti, una giovane residente della zona, che possiede due cani, ha pubblicato nel gruppo social «Sei di Magenta se...» la foto degli avvisi e commenta:

«Noi frequentatori dell’area cani sud ci conosciamo tutti. Io ci vado con i miei pelosi da 15 anni, 3 volte al giorno e alcuni mesi fa mi erano state segnalate polpette sparse nell’area, così sono scesa e le ho raccolte. Le ho portate al Distretto Veterinario di Ats  a Pontevecchio, dove hanno registrato i miei dati e detto che, dopo averle analizzate, mi avrebbero fatto sapere. Ad oggi non ho più saputo niente. Fino ad ora non ho saputo di animali avvelenati nell’area cani sud, ma sono state trovate cose pericolose, tipo chiodi, che non avevano ragione di esserci e so da un mio conoscente, il cui cane, in una strada di campagna a Magenta, ha mangiato qualcosa di tossico ed è quasi morto».

Lorenzutti dice che l’area cani posizionata a ridosso delle case è comunque un problema, sia per i residenti, che per i frequentatori:

«Non esiste alcuna sicurezza per chi è all’interno e chi passa all’esterno, perché le reti che la delimitano non sono interrate e sono di materiale morbido, per cui facilmente scavalcabili e di sera non c’è illuminazione adeguata, solo un lampione esterno che fa luce sul marciapiede fuori, oltre alle buche mai coperte dagli addetti e più volte segnalate».

L'ipotesi dei frequentatori

Poiché nessuno ha visto le polpette incriminate di Capodanno, il tam tam dei frequentatori ha elaborato una teoria sui cartelli apparsi: che siano stati scritti da qualcuno disturbato dal via vai dei cani, per scoraggiarne l’ingresso per un certo periodo.

«Io abito nei palazzi intorno e capisco che i residenti siano stufi, ma il Comune non doveva costruire un’area cani a ridosso delle case - conclude - Il problema principale è la sicurezza di chi non ha animali e di chi li possiede. Mi è capitato di avvisare Carabinieri e Polizia Locale per un pastore tedesco che girava libero per strada e che aveva attaccato una ragazzina e sentirmi rispondere che non c’è un protocollo per i randagi e non potevano intervenire. Secondo loro avrei dovuto catturare io l’animale e poi chiamare il servizio di Ats, per portarlo in un canile».

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