Gli studenti a lezione con l'esperto di criminalità organizzata e mafie
Un'occasione unica e di prestigio per celebrare le figure di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino.
Il 16 maggio oltre 300 studenti di 16 classi del triennio, insieme ai loro docenti, hanno incontrato Attilio Bolzoni, una delle firme più autorevoli in tema di criminalità organizzata e "mafie".
L'incontro degli studenti con Bolzoni
Bolzoni, già corrispondente di "Repubblica" ed oggi collaboratore della testata "Domani", ha risposto alle numerose domande degli studenti. Un'occasione unica e di prestigio per celebrare le figure di Giovanni Falcone e Paolo
Borsellino che nel 1992 persero tragicamente la vita in due "attentati di guerra". Uomini e non eroi “esempi di competenza, dedizione, rettitudine, amore viscerale per la legalità e la giustizia” come li definì Pietro Grasso.
Un incontro coinvolgente tra alunni (delle classi 5AC, 5BC, 5BS, 5ES, 5HS, 5FL, 5SP, 4AC, 4AS, 4CS, 4IS, 4DL, 3ES, 3FS, 3AL, 3BL) e Bolzoni pensato “per favorire uno sviluppo della coscienza civile contro il fenomeno mafioso, per una riflessione sui propri diritti e doveri di uomini e cittadini ... per comprendere soprattutto che la cultura mafiosa induce a scambiare i propri diritti per "favori"; ecco perché tutti noi dobbiamo avere consapevolezza piena di ciò che ci spetta soprattutto in riferimento all’art. 2 della Costituzione 'che riconosce e garantisce i Diritti inviolabili dell’Uomo'”.
Queste le parole introduttive agli studenti rivolte dalla Preside, prof.ssa Belvedere, che ha anche aggiunto:
“La scuola ha il dovere di garantirvi la formazione e lo sviluppo del pensiero divergente! Uscire da qui come Menti Pensanti, Uomini liberi di agire secondo la Vostra Coscienza Civile. Solo così potrete davvero dare un contributo alla crescita della nostra società.”
Tante le domande poste dagli studenti
E i ragazzi con onestà e lucidità hanno saputo interagire con Bolzoni che, dal canto suo, si è concesso con tanta generosità e disponibilità, manifestando sul tema delle mafie e della criminalità uno spirito appassionato e combattivo.
“Un incontro sincero, amaro, profondo e ricco di aneddoti e ricordi personali. Con qualche passaggio anche sull'attualità. Lontano dalla retorica e dalla formalità del cerimoniale. Un'occasione per offrire agli studenti una angolazione differente attraverso la quale studiare ed approfondire i fenomeni criminali”, così ha commentato al termine dell’evento il dott. Di Giovanni, moderatore dell’incontro insieme alla vicepreside prof.ssa Torno. E se, come ricordava Falcone, “la mafia non può e non deve essere ridotta a solo fatto criminale, ma è un fatto culturale che solo un tenace e duro impegno collettivo può arginare”, gli studenti del Galilei si sono mossi in questa direzione, in modo chiaro, schietto e deciso.