Un libro sul nuovo teatro: "Per stamparlo bisogna andare fino a Bologna"
La denuncia di Christian Colombo: «Perchè non affidarlo a una ditta di Rho?»

Polemiche del rappresentante del Carroccio dopo la pubblicazione di due determine dalle quali è emerso che la stampa di un libro sul teatro è stato affidato a una impresa di Bologna
Bisognerebbe far lavorare le aziende del territorio
In occasione dell’inaugurazione del nuovo teatro Roberto De Silva, di cui non abbiamo ancora una data certa d’inaugurazione nonostante i mesi di ritardo, la Giunta guidata dal sindaco Orlandi con una determina del 5 maggio ha affidato a una società di Bologna la stampa di 3mila copie di un libretto di 16 pagine «che ripercorra la complessità architettonica e delle soluzioni stilistiche» dell’opera. «Sono amareggiato per questa decisione - dichiara Christian Colombo, consigliere comunale della Lega - non tanto per la cifra che sarà pagata a questa società di Bologna, importo congruo con i prezzi che ci sono in circolazione (dalle casse comunali usciranno 1.861 euro n.d.r), bensì per il fatto che questo lavoro poteva benissimo essere affidato a un'azienda del nostro territorio. Un affidamento diretto quello fatto dalla Giunta che non ha richiesto nessun bando in quanto l’importo da pagare è inferiore a 139mila euro.
"Ma per stampare un opuscolo di 16 pagine bisogna andare fino a Bologna"
Per stampare un opuscolo di 16 pagine si deve andare fino a Bologna? Si parla sempre - prosegue Colombo - di rilancio del nostro territorio, di far lavorare le nostre aziende, di dare una mano al commercio e all’imprenditoria locale e poi andiamo ad affidare la stampa di un opuscolo di poco più di una dozzina di pagine ad una tipografia emiliana. A questo punto mi sorge un dubbio, quel rilancio del commercio e dell’imprenditoria locale, tanto sbandierati dal centrosinistra, erano solo uno slogan elettorale di chi oggi amministra?». E sempre per quanto riguarda il teatro Roberto De Silva, il consigliere della Lega Lombarda si sofferma su un’altra considerazione riguardo le giornate del Fai che si sono svolte il 26 e il 27 marzo scorso, durante le quali è stato aperto il Teatro Da Silva. « Le visite guidate al nuovo teatro, come anche più volte affermato dai componenti della Giunta non sono state organizzate dall’Amministrazione comunale, ma dal Fondo Ambiente Italiano.
"Abbiamo pagato anche la sorveglianza della vigilanza privata nonostante il teatro non era ancora di nostra proprietà"
Se a questo aggiungiamo - continua Colombo - che il 26 e il 27 marzo il teatro non era ancora di proprietà dell’amministrazione comunale bensì dell’imprenditrice Diana Bracco, mi chiedo il motivo per il quale l’Amministrazione comunale, come riportato nella determina 452 del 6 maggio, abbia pagato la fattura della vigilanza privata che si è occupata “di garantire il rigoroso rispetto della normativa vigente anti Covid?”.
Non si sa ancora la data di apertura del teatro… ma i conti sul teatro iniziano a non tornare. Auspichiamo - conclude il consigliere della Lega - che il Comune faccia la dovuta chiarezza!»