"Siamo pronti ad accogliere i profughi"

L'assessore alle politiche sociali del Comune di Rho Paolo Bianchi parla del progetto studiato da tutti i sindaci del rhodense

"Siamo pronti ad accogliere i profughi"
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Aperto anche un Hub vaccinale presso l'ospedale di Bollate per l'assistenza sanitaria di chi scappa dalla guerra

Una emergenza che va combattuta tutti insieme

«Quella dei profughi che scappano dalla guerra è una emergenza importante che purtroppo durerà per diverso tempo, una emergenza che come comuni del rhodense abbiamo deciso di affrontare insieme». Chi parla è Paolo Bianchi, assessore alle Politiche sociali del Comune di Rho che in queste ore si sta occupando in prima persona dell’accoglienza di mamme e bambini scappati dalle bombe. «A Rho dove risiedono circa 600 persone di nazionalità ucraina sono già arrivate alcune famiglie - afferma Bianchi - e nei prossimi giorni ne arriveranno molte altre. A Rho come nei paesi limitrofi, è per questo che insieme agli altri sindaci e a Sercop abbiamo deciso di unire le forze e lavorare tutti insieme».

Istitutito un ufficio per dare le informazioni a chi arriva e a chi vuole ospitare

La prima cosa da fare è quella di un tracciamento di coloro che arriveranno nelle nostre città. «La maggior parte arriverà attraverso i canali ufficiali, altri invece, parenti delle persone che vivono abitualmente qui arriveranno singolarmente e come è già successo saranno ospitati da parenti, amici oppure dalle famiglie che hanno in casa una badante ucraina. Tutti vanno monitorati, tutti devono rivolgersi alla Polizia per essere censiti in modo da poterli aiutare». Aiuti per chi arriva ma anche per le famiglie che hanno dato la propria disponibilità ad ospitare mamme e bambini scappati dalla guerra. «Da lunedì nella sala piccola dell’auditorium di via Meda sarà aperto un ufficio dedicato esclusivamente all’accoglienza. Un ufficio con un numero verde 800744088 aperto dal lunedì al venerdì dalle 9.30 alle 12.30 e dalle 14.30 alle 16 dove tramite appuntamento potranno essere rilasciate tutte le informazioni utili. Un ufficio dove si raccoglieranno anche tutte le disponibilità di aiuti che i cittadini dei comuni del rhodense vorranno dare». Aiuti pratici ma anche aiuti medici. «Le persone che arriveranno nei nostri comuni saranno tutte registrate anche dal punto di vista medico. Per questo motivo è stato riaperto l’hub vaccinale che c’era a Bollate.

Hub vaccinale all'ospedale di Bollate per permettere ai bambini di andare a scuola

«Un Hub - afferma Bianchi -, che non servirà solamente per i vaccini per il Covid ma per tutti i vaccini, i bambini dovranno essere inseriti a scuola e quindi in regola con tutto, e per le ricette mediche per queste persone». Una rete di solidarietà fatta dai nove comuni del rhodese e una rete cittadina, comune per comune, che vede in prima linea anche le sezioni locali della Caritas e le parrocchie. «Per quanto riguarda la città di Rho le parrocchie si sono già messe in moto - afferma l’assessore Paolo Bianchi - La parrocchia San Vittore ha messo a disposizione dei profughi casa Betel, lo spazio con 40 posti letto ubicato all’ultimo piano dell’oratorio San Carlo. La Caritas cittadina si è già attivata per eventuali pasti e poi come detto ci sono le famiglie private che hanno dato la loro disponibilità ad aiutare e che il comune non lascerà certo sole ma aiutare in tutti i modi».

Quasi mille persone all'incontro di Sercop per l'affido dei minori

Famiglie quelle che risiedono nei territori del rhodense che ora dopo ora stanno dando la propria disponibilità per prendere in affido mamme e bambini. La dimostrazione la si è avuta nel tardo pomeriggio di giovedì quando quasi mille persone, per la precisione 967 hanno preso parte all’incontro on-line organizzato da Sercop dal titolo Accogli un bambino ucraino in fuga dalla guerra.
«Durante l’incontro - spiegano i responsabili di Sercop - sono state illustrate le fasi dell'iter legato all'affido di minori stranieri non accompagnati sottolineando la delicatezza di questo tipo di intervento e la sua particolare complessità in questo momento nel quale non si conosce ancora l'entità del fenomeno. Il servizio si è attivato per approntare una prima risposta, anche attraverso il suo potenziamento, finalizzata a presidiare i diversi passaggi legati all'accoglienza.

Un conto corrente di Fondazione Nord Milano per aiutare i comuni

Ai partecipanti è stato fornito un modulo di candidatura per consentire al servizio di approfondire la conoscenza delle famiglie che hanno espresso la propria disponibilità». Aiuti sul territorio che i comuni daranno anche grazie ai fondi che ognuno di noi vorrà devolvere sul conto corrente di Fondazione Nord Milano Emergenza Ucraina Rhodense IT44U030690960610000001668 che insieme alle amministrazioni comunali si sta attivando per cercare di aiutare qui da noi coloro che hanno lasciato il proprio paese per colpa di questa guerra assurda.