Deportati della Franco Tosi: sette pietre d'inciampo davanti alla fabbrica
Commemorazione a Legnano col ministro del Lavoro Orlando per ricordare il sacrificio dei sette lavoratori morti nel lager di Mauthausen.

Deportati della Franco Tosi: commemorazione in fabbrica alla presenza del ministro del Lavoro e la posa di sette pietre d'inciampo per perpetuare la memoria del loro sacrificio.
Deportati della Franco Tosi: commemorazione col ministro del Lavoro Orlando
L’appuntamento è per lunedì 10 gennaio 2022 nello stabilimento della storica azienda legnanese. Alle 9.45 i lavoratori si concentreranno nel reparto Sala C e dalle 10 si alterneranno al microfono la Rappresentanza sindacale unitaria, il sindaco di Legnano Lorenzo Radice, gli studenti delle scuole cittadine e il ministro del Lavoro Andrea Orlando. A seguire sono previste la deposizione di una corona alla lapide che ricorda la deportazione dei lavoratori e la posa di sette pietre d'inciampo all'ingresso della fabbrica, con l'intervento del presidente dell'Anpi di Legnano Primo Minelli. Una delegazione poserà una corona anche al monumento ai deportati della Ercole Comerio, al monumento ai partigiani in piazza 4 Novembre e al campo dei deportati nei lager nazisti e dei partigiani al cimitero di corso Magenta. Anche quest'anno, come già l'anno scorso, la necessità di rispettare le norme anti Covid ha costretto gli organizzatori a rinunciare al tradizionale corteo.
Sette pietre d'inciampo davanti alla fabbrica per ricordare il loro sacrificio
La commemorazione è promossa, in collaborazione con l'Amministrazione comunale, dall’Anpi e dai sindacati dei metalmeccanici, che da decenni tengono viva la memoria dei nove lavoratori della Franco Tosi che il 5 gennaio 1944, dopo uno sciopero per rivendicare condizioni di lavoro dignitose, ma anche per rivendicare libertà e la fine della guerra, furono arrestati dalle SS e dai fascisti e deportati a Mauthausen. Si tratta di Pericle Cima, Alberto Giuliani, Carlo Grassi, Francesco Orsini, Angelo Santambrogio, Ernesto Luigi Venegoni, Antonio Vitali, Paolo Arturo Cattaneo e Natale Morandi. Il più giovane, Santambrogio, aveva soltanto 31 anni, il più anziano, Orsini, 62. Sette di loro morirono di fame e per le conseguenze di malattie e lavoro forzato. E proprio per perpetuare il ricordo del sacrificio di quegli uomini, che "perseguivano l’interesse collettivo e non quello individuale", Legnano ha scelto di onorarli posando sul marciapiede di piazza Monumento sette pietre d’inciampo visibili a tutti.
Nella foto di copertina: un momento della commemorazione 2020