La Procura presenta ricorso contro il maestro d’asilo di Pero assolto
Accusato di maltrattamenti nei confronti dei bimbi

La Procura presenta ricorso contro il maestro d’asilo assolto dal reato di maltrattamento
La Procura presenta ricorso contro il maestro d’asilo di Pero assolto
La Procura generale della Repubblica ha presentato ricorso alla Cassazione contro la sentenza dalla Corte d'Appello di Milano dello scorso 13 ottobre che aveva assolto il maestro Mariano Ettorre accusato di maltrattamenti nei confronti di una ventina di bimbi di età compresa tra i 2 e i 5 anni di una scuola per l'infanzia di Pero. Secondo la Procura nelle motivazioni della sentenza della Corte d'Appello ci sarebbe «contraddittorietà» e conseguente "errore in iudicio in cui è incappata la sentenza». Ovvero la «derubricazione dei fatti in mere percosse» è argomentata in modo contradditorio. I giudici della Corte d'Appello avevano assolto il maestro dal reato di maltrattamento, affermando che l'unico reato per il quale poteva essere imputato era quello di percosse, non procedibile per difetto di querela. Ora la svolta con la decisione della Procura. «Per le famiglie che rappresentiamo è stato doloroso veder sminuito quanto vissuto dai figli e quindi hanno accolto con immenso favore la decisione della Procura Generale della Repubblica di ricorrere in Cassazione per la riapertura del giudizio a carico del maestro non ritenendo corretta e di giustizia la sentenza di appello - dichiarano Desirè Gugliandolo e Anna Leggiero, del Foro di Milano, avvocati difensori delle famiglie - non capita sempre che la Procura Generale sia così in disaccordo sull’esito di un giudizio di Appello tanto da adire la Suprema Corte di Cassazione al fine di cercare di ribaltare ulteriormente il verdetto. La vicenda giudiziaria, che tanto aveva sensibilizzato negli scorsi anni l’opinione pubblica perché riguardante dei bambini in tenera età, ora è tutt’altro che conclusa. Le famiglie quindi sono nuovamente fiduciose che sarà fatta giustizia». Secondo la Procura nella sentenza di assoluzione ci sarebbero contraddizioni, per esempio, da una parte dichiara che i comportamenti del maestro "evidenziavano condotte connotate da violenza seppur minima, e quindi non accettabili in un contesto educativo" e poi attribuisce a questi episodi la veste giuridica di percosse. Ora la parola passa alla Cassazione.