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Si finge un carabiniere e deruba una donna

L'episodio è avvenuto nella Bergamasca.

Si finge un carabiniere e deruba una donna
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Si è finto un  carabiniere per derubare un’anziana signora a Covo. Venerdì però, dopo due settimane di indagini, i carabinieri di Romano (quelli veri) l’hanno rintracciato e arrestato.

Topo d’appartamento senza scrupoli

Si può tranquillamente definire un topo d’appartamento decisamente senza scrupoli, e con una buona dose di sangue freddo A.F, 29enne di Novate Milanese che giovedì 30 luglio,  entrato nell’abitazione di un’anziana signora di Covo, è stato sorpreso dalla proprietaria – come si dice – con le mani nell’argenteria.

Al posto di fuggire, il giovane ladro ha avuto la spregiudicatezza di “rilanciare” e sfoggiando una certa capacità di persuasione, è riuscito a convincere l’anziana di non essere affatto un ladro. Ma  un carabiniere in servizio, e di essere addirittura impegnato in un’attività di indagine contro i furti. La donna, presa alla sprovvista, ci è cascata: si è lasciata distrarre e il ladro ha avuto mano libera per proseguire il suo piano, rubando ben più di quanto aveva arraffato fino a quel momento: il bottino, complessivamente, è stato di ben 1500 euro in contanti, più alcuni monili d’oro. Soddisfatto,  è quindi fuggito per le vie del paese senza lasciare traccia.

 Alla povera donna, realizzato di essere stata derubata, non è rimasto che chiamare i carabinieri. In poche ore, in militari hanno  però prima identificato e poi rintracciato l’uomo, a carico del quale è stata redatta un’ informativa per furto aggravato e sostituzione di persona. Così venerdì  il Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Bergamo ha emesso un’ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari e i carabinieri di Romano sono andati a prenderlo.

Truffe agli anziani, un fenomeno “incessante”: “Chiamate il 112”

“L’incessante verificarsi di fenomeni criminosi che coinvolgono persone anziane che segnalano di aver subito truffe o raggiri ad opera di falsi funzionari o addetti di società di servizi che pretendono di entrare in casa per presunte perdite di gas, controlli a condutture, ovvero per verifiche amministrative, è un fenomeno persistente nel tempo che consente ai malintenzionati di appropriandosi facilmente di quanto di valore presente nell’abitazione – fa sapere l’Arma in una nota – Occorre ribadire che, in presenza di tali richieste, prima di aprire la porta, bisogna sincerarsi della veridicità delle figure professionali indicate che richiedono di accedere in casa. Ciò è possibile telefonando direttamente all’ente o all’associazione a cui asseriscono di appartenere o più facilmente contattando il numero unico di pronto intervento 112, che risponderà sempre alla richiesta di verifica. Qualora si tratti di malintenzionati, infatti, il più delle volte sarà sufficiente la telefonata per favorirne il repentino allontanamento“.

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