L'Anpi Abbiategrasso ricorda gli arresti all'Allea del 1944
Il 12 agosto 1944 nove abbiatensi che volevano diventare partigiani furono arrestati e condotti in un campo di concentramento: solo due tornarono a casa

Il 12 agosto 1944 nove abbiatensi che volevano diventare partigiani furono arrestati e condotti in un campo di concentramento: solo due tornarono a casa.
L'Anpi Abbiategrasso ricorda gli arresti all'Allea del 1944
La sezione abbiatense dell'Anpi intitolata a Giovanni Pesce ricorda gli arresti avvenuti alla Trattoria Allea il 12 agosto del 1944, scegliendo le parole di Liliana Segre: “Coltivare la Memoria è ancora oggi un vaccino prezioso contro l’indifferenza e ci aiuta, in un mondo così pieno di ingiustizie e di sofferenze, a ricordare che ciascuno di noi ha una coscienza e la può usare”
Così la sezione ricorda quei tragici fatti:
Antonio Grolla, Adriano Sesti, Carlo Melles, Luigi Bottini, Leopoldo Cislaghi, Marino Zanoni, Gaetano Cameroni, Marino Bianchi e Pierino Prezzi, volevano diventare partigiani ma furono traditi.
Un giovane, Luigi Cucchi, soprannominato “bestiaccia” sparse la voce che il Colonnello Vittorio aveva convocato una riunione presso la trattoria dell’Allea per organizzare il passaggio in montagna.
Era il 12 agosto 1944, la Guardia Nazionale Repubblicana fece irruzione nel locale e li portò al carcere di Legnano poi andarono a Morimondo a prendere Pietro Attilio, in campagna, dove stava lavorando, lo portarono nell’unica osteria del paese, sbarrando porte e finestre, lo trascinarono nei campi alla ricerca di presunti depositi d’armi infine lo trasferirono a Legnano insieme agli altri.
Vennero portati al campo di concentramento di Bolzano e poi trasferiti nei campi di sterminio in Germania.
Pietro Attilio morì il 9 gennaio 1945, Antonio Grolla il 16 gennaio e Adriano Sesti il 19 gennaio.
Leopoldo Cislaghi e Luigi Bottini perirono nel marzo 1945 rispettivamente il 13 e il 31.
A Carlo Melles spararono l’8 aprile, quando crollò a terra stremato durante la marcia di trasferimento per Buchenwald.
Gaetano Cameroni, il più giovane del gruppo, morì il 25 aprile e Marino Bianchi il 29.
Pierino Trezzi e Marino Zanoni riuscirono a sopravvivere alle atrocità
Quando ANPI insiste nella difesa della Memoria è perché solo ricordando episodi come questo che la Storia di un popolo può proseguire sulla strada della democrazia.