Coronavirus: è morto il dottore Fabio Rubino
Il nome del medico di Cormano si aggiunge al triste elenco dei medici deceduti in Italia, caduti nella guerra al covid-19, che sono 110.
Il dottore, residente a Cormano, aveva 55 anni: il suo nome si aggiunge al triste elenco dei medici deceduti in Italia, caduti nella guerra al coronavirus, che al 12 aprile sono 110.
Altra vittima del coronavirus
Fabio Rubino è deceduto ieri, domenica 13 aprile 2020, all’ospedale Niguarda dove era ricoverato dopo essere risultato positivo al coronavirus. Il medico era conosciutissimo in tutta la Lombardia. In Valtellina e Valchiavenna innanzitutto per il suo ruolo di primario delle Cure palliative di Sondalo, Sondrio, Morbegno e Chiavenna. Ma Rubino era un medico molto noto e apprezzato anche in Brianza. Per poco più di un anno aveva diretto anche l’ambulatorio di Terapia del dolore all’ospedale di Desio, con ottimi risultati e importanti progetti.
Nel corso della sua carriera aveva operato all’ospedale Niguarda, dove era stato dirigente medico in Anestesia e Rianimazione, sua specialità, e, prima ancora, al San Carlo. Era un professionista di grandi qualità, con doti umane e una notevole sensibilità che tutti gli riconoscevano.
Il ricordo di Cancro Primo Aiuto
“Il Covid ci ha portato via una persona speciale, che ha dato tanto, innanzitutto ai suoi pazienti, ma anche all’Associazione Cancro Primo Aiuto. Tutti coloro che l’hanno conosciuto hanno potuto apprezzare la sua competenza, ma soprattutto la sua disponibilità e la sua umanità. Mancherà a tutti noi“.
Positivo al Coronavirus, il dottore era ricoverato al Niguarda. Ha preso il virus facendo il suo lavoro, che ha esercitato in ogni occasione con la generosità che lo distingueva, perché per lui voleva dire dare un aiuto a chi soffre. Incredulità e parole di dolore hanno espresso in tanti, colleghi e pazienti, di fronte alla triste notizia, insieme a ricordi e pensieri di profonda stima per chi si è sempre speso con grande spirito di sacrificio sia in corsia che nel sociale, mettendo sempre il paziente davanti a tutto.