Tra arte e natura

San Pietro al Monte e il Museo a Cielo Aperto di Camo

La bella stagione è arrivata. Saranno state le chiusure per la pandemia, ma il desiderio di stare all’aperto è cresciuto. Cercheremo, allora, di consigliarvi delle escursioni, tra arte e natura, adatte a tutti.

San Pietro al Monte e il Museo a Cielo Aperto di Camo
Pubblicato:
Aggiornato:

La bella stagione è arrivata. Saranno state le chiusure per la pandemia, ma il desiderio di stare all’aperto è cresciuto. Cercheremo, allora, di consigliarvi delle escursioni, tra arte e natura, adatte a tutti. Iniziamo con San Pietro al Monte in provincia di Lecco e il Museo a Cielo Aperto di Camo.

San Pietro al Monte con lo sguardo sui laghi briantei

Bisogna ringraziare il re longobardo Desiderio se oggi possiamo apprezzare uno degli esempi più belli di romanico lombardo, la basilica di san Pietro al Monte sopra Civate (LC). Almeno così dicono le leggende. Il sovrano, infatti, avrebbe fatto erigere questa chiesa per ringraziare Dio di avergli miracolosamente guarito il figlio, il principe Autari, dopo che era stato colpito dalla cecità perché, durante una battuta di caccia, si era macchiato di un sacrilegio uccidendo un cinghiale in quel luogo sacro. Qui, poi, fece depositare le sacre reliquie dei santi Pietro, Paolo e Marcello. Sarà... L'importante è che oggi si possa ammirare questo monumentale complesso monastico che le antiche cronache citano per la rima volta nell'845.
Tutto è conservato in modo quasi perfetto grazie all'isolamento in cui si trova: nella Valle dell'Oro, sulle pendici del Monte Pedale, sopra il Comune di Civate (LC), raggiungibile solo a piedi dopo quasi un'ora di cammino. Non è difficile raggiungere la nostra meta: i sentieri sono ben segnalati in modo che non ci si possa sbagliare. Basta armarsi di buona volontà e lo spettacolo che si presenterà ai nostri occhi ci appagherà di tutti gli sforzi.

Il complesso monastico

Entrati dal cancelletto che segna il confine del complesso monastico, ci troviamo subito di fronte l'oratorio di San Benedetto: un piccolo edificio con pianta a croce greca. L'esterno è semplice: uniche forme decorative sono gli archetti ciechi che circondano l'edificio e la lieve incorniciatura del portale.
L'attenzione, però, cade sulla basilica di San Pietro che, vista dall'Oratorio, sembra davvero imponente; forse anche per effetto della maestosa scalinata che conduce a un vestibolo quadrato e a un vasto atrio semicircolare che precede la porta d'entrata.
Prima di oltrepassare la soglia della chiesa, attraverso le eleganti bifore del vestibolo e dell'atrio è possibile ammirare un bellissimo panorama sui laghi briantei. Entrando nella basilica si resta subito attratti da una sorta di nartece affrescato che crea una specie di corridoio. L'abside occidentale, semicircolare, è leggermente rialzata con al centro un ciborio scolpito retto da quattro colonne lisce con capitelli in stile corinzio sopra i quali si trovano i quattro simboli degli evangelisti. Le somiglianze con quello che domina l'interno della basilica di Sant'Ambrogio a Milano sono evidenti. Ma sono gli affreschi, databili tra la fine dell'XI secolo e la fine di quello successivo, opera di più autori, che fanno del complesso di Civate qualcosa di veramente unico. Gli affreschi che meritano particolare attenzione sono quelli che ornano il corridoietto d'ingresso, le volte dei vani ai fianchi dell'entrata e il lunettone. Il ciclo dell'Apocalisse del lunettone, con la rappresentazione della vittoria sul drago, ucciso dalle lance degli angeli e di San Michele che circondano Cristo in trono, è senza paragoni.
Ora ci possiamo riposare e prendere un po' di sole nel prato vicino alla basilica. Lo spettacolo è garantito: davanti una fetta di Brianza con il lago di Annone, di fianco il complesso monastico di San Pietro. E dite se è poco…

Il Museo a Cielo Aperto di Camo

Se siete in cerca di ispirazione abbiamo quello che fa per voi: il Museo a Cielo Aperto di Camo, frazione di quel Santo Stefano Belbo che diede i natali a Cesare Pavese, sulle colline dell’Alta Langa. Qui, poco meno di una decina di anni fa, l’artista Claudio Lorenzoni decise di aprire le porte del paese ad artisti provenienti da tutta Italia e non solo. E da allora centinaia di illustratori, fotografi, pittori, scultori e street artist sono stati folgorati da questo paesino diventato un punto di riferimento per gli appassionati di arte contemporanea in Italia. Così, tra le vie del borgo e i filari di uva, molti artisti hanno lasciato le loro tracce in lavori che tutti possono ammirare.
Sono più di una novantina le opere che compongono il Museo a Cielo Aperto di Camo, distribuite perlopiù lungo un percorso all’aperto che si snoda, appunto, tra le vie del paese e i filari di viti. Un altro gruppo di opere è esposto all’interno della pinacoteca civica, mentre altre opere site specific arricchiscono le stanze della foresteria, dove è possibile pernottare tutto l’anno.

Una passeggiata per tutti

Via, quindi, tra borgo e vigne alla scoperta di queste opere. La passeggiata tra i coloratissimi quadri, murales e installazioni dura all’incirca un’ora ed è adatta a tutte le età. Si può prenotare la visita guidata compilando l’apposita richiesta sul sito oppure ci si può muovere in piena autonomia seguendo le indicazioni delle mappe che si trovano gratuitamente al bar del paese. La maggior parte delle opere sono collocate in via Circonvallazione, la salita che porta fino alla Piazza del Municipio. Il cuore del centro storico accoglie poi il Giardino dell’Arte, spazio verde che ospita sculture e quadri a muro. Infine, a 500 metri dal centro, si trova il Bricco delle Allodole, il punto più panoramico del museo. Imperdibile qui una foto davanti al murales di Andrea Ravo Mattoni. Un altro gruppo di opere, come dicevamo, è invece esposto all’interno della pinacoteca civica.
Per info: www.museoacieloapertodicamo.it

Seguici sui nostri canali