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Coop celebra le donne del calzaturificio Borri

Ferré: "donne che senza saperlo hanno fatto la storia di questo territorio e della resistenza antifascista"

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Un video per ricordare le donne del calzaturificio Borri. Questo lo spirito alla base dell’evento organizzato sabato 22 maggio da Coop Lombardia all’interno del teatro San Giovanni Bosco di Busto Arsizio. Il Borri è stata una delle fabbriche più importanti del territorio. Attivo dal 1892 al 1991 e fu il primo ad utilizzare macchinari per la produzione di calzature. Le sue operaie sono le protagoniste del cortometraggio “Cara Sorella” della fotografa e giornalista Silvia Amodio, commissionato da Coop Lombardia e realizzato in coregia con Alvaro Lanciani, che è stato proiettato in occasione dell’evento.

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L'evento

Sul palco per raccontare il progetto insieme alla regista ci sono stati il presidente di Coop Lombardia Daniele Ferrè, la storica e ricercatrice Nicoletta Bigatti, che ha aiutato a ricostruire la storia delle donne del calzaturificio e il presidente di Anpi Busto Arsizio Liberto Losa. A moderare è stata la giornalista Vera Paggi.

In platea, ad ascoltare un pezzo di storia del territorio bustese, c’erano alcuni rappresentanti delle nuove generazioni. Due classi di due istituti scolastici del comune di Busto Arsizio, nello specifico il liceo Candiani Bausch e liceo Tosi, alla loro prima uscita dopo le chiusure della pandemia.

Un video sulle donne del calzaturificio Borri

Il progetto iniziale del video, prevedeva la realizzazione di un documentario, in cui avrebbero dovuto essere le operaie stesse a raccontare la propria storia. Purtroppo però nessuna di loro era più disponibile, la maggior parte infatti era purtroppo deceduta, mentre le altre erano troppo anziane per poter affrontare delle giornate di riprese. Si è così deciso di trasformare il lavoro in un opera di fantasia che raccontasse simbolicamente la storia di tutte le giovani donne, e bambine, che in quegli anni hanno lavorato al Borri. La sceneggiatura parla di una ex lavoratrice che scrive alla sorella. Nella lettera ricorda la vita di quando erano bambine e il lavoro in fabbrica. Le racconta anche di un sogno (animato nel video da Fabio Bozzetto) nel quale si rivede bambina in fabbrica, insieme alla sorella e a un’amichetta, con la quale ogni giorno facevano un pezzo di strada insieme per andare a lavorare.

Il monumento dedicato al calzaturificio Borri

Accanto al calzaturificio Borri, in attesa di una riqualificazione, è presente oggi il punto vendita Coop. Davanti al negozio sorge una scultura che raffigura proprio quelle tre donne in bicicletta.

“Le fortune delle grandi manifatture bustesi sono legate alle fatiche e ai sacrifici dei dipendenti, che hanno vissuto per decenni in condizioni di sfruttamento, superate solo grazie alle loro rivendicazioni. Le lavoratrici sono passate alla storia della Resistenza cittadina per aver organizzato una manifestazione nel marzo del 1944. Dopo tre giorni di proteste, ottennero la liberazione di una di loro, arrestata per rappresaglia dopo uno sciopero. A loro è dedicata la statua situata nel punto vendita in viale Duca d’Aosta. Opera dell’architetto Nicola Marinello” ha spiegato il presidente Ferrè.

Il Bilancio sociale 2020

L’evento è stato inoltre l’occasione per presentare il Bilancio Sociale 2020 di Coop Lombardia che verrà votato dai soci nelle prossime settimane. A presentarlo il vicepresidente di Coop Lombardia Alfredo De Bellis.

“Nonostante il 2020 ci abbia resi testimoni della peggiore recessione dal dopoguerra, la Cooperativa è stata in grado di adattare tempestivamente la sua attività all’emergenza pandemica. Coop ha chiuso il suo esercizio 2020 con un utile netto di 6,9 milioni. Inoltre grazie ai contributi raccolti grazie alla generosità di Soci e clienti e alle azioni solidali riconducibili ai progetti “Dona la spesa” “Due Mani in più” “Buon fine” e “Alimenta l’amore”, nel 2020 siamo riusciti a destinare alla comunità lombarda circa 10 milioni di euro”.

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